sabato 9 novembre 2013

Play As You Go: Dark Souls Prepare To Die Edition #06

Blight Town tiene fede al suo nome e si presenta subito come un fetido groviglio, ostico persino per i NPC che mentre inseguono il giocatore sulle strette passerelle vanno a fracassarsi le ossa nei dirupi sottostanti. A proposito: questa tecnica può rappresentare un ottimo metodo per disfarsi di un nemico, ma la presenza degli elementi platform testimonia l'imbastardimento di un genere in cui non dovrebbe essere l'abilità manuale del giocatore l'ago della bilancia della difficoltà.

Anche se questa tappa è necessaria devo rimandare la mia gita in questo covo di simpaticoni perché...

WARNING: Darks Souls Spoilers ahead!

...grazie a un inutile basilisco mi sono ritrovato con la metà dei punti ferita. La maledizione è una vera maledizione: te la porti appresso anche dopo essere schiattato e girare per Dark Souls con la barra dei punti vita dimezzata è completamente folle. Il problema è che per guarire bisogna o fare un viaggio infernale o rivolgersi alla mercante non-morta che però è molto esosa. Dopo aver farmato le 6000 anime necessarie ho deciso di approfittare per dare una ripulita a fondo.

Ho ucciso il black knight di Undead Burg prendendo l'anellino a cui faceva la guardia. Ho fatto fare la stessa fine a un suo collega in cima a una torre all'ingresso di Undead Parish. Ho fatto una capatina da Havel The Rock - un osso duro con cui anche alcuni boss finali se la vedrebbero molto brutta.

Veloce, forte, corazzato e pieno di punti vita: il carrarmatone abita(va) nella stessa torre che in cima ospita(va) il Taurus Daemon. Si può accedere - come sospettavo - al suo buen retiro usando la chiave trovata nella torre della Moonlight Butterfly. In pratica è la scorciatoia da Undead Burg a Dark Root Basin. Per averne ragione bisogna applicare la solita regola: stare sulla difensiva e contrattaccare senza farsi prendere dalla fretta, pena l'ennesima ripetizione del tragitto dal falò alla zona del boss. Il premio di tanta accortezza è un anello che aumenta del 50% la capacità del nostro eroe. Ecco come faceva il bastardone a correre come una gazzella portandosi addosso la carlinga di un 747.

Il bilanciamento della difficoltà di questo gioco è stato fatto troppo superficialmente: la non linearità può essere un bene ma è incredibile che alcuni boss siano più facili dei miniboss e che esistano creature in grado di uccidere istantaneamente e CONTEMPORANEAMENTE imporre una maledizione curabile solo con peripezie invereconde. Speriamo che Blight Town non sia la goccia che manca per la disinstallazione definitiva... anche perché a occhio e croce sono circa a un quarto del percorso totale!

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