lunedì 18 novembre 2013

Play As You Go: Dark Souls Prepare To Die Edition #07

Ché poi alla fine non è tanto Blighttown, il problema...

WARNING: Darks Souls Spoilers ahead!

...quanto il fatto che arrivati sino in fondo ci si trovi di fronte al solito crocevia verso molteplici forme di ignoto.

Dopo aver sanguinosamente attraversato il groviglio di scale, passerelle e salti nel buio si arriva a una schifosa palude putrida dove non mancano i motivi di bestemmia. Per prima cosa rimanere troppo a lungo nell'acqua provoca avvelenamento. Inoltre l'acqua melmosa rallenta i movimenti. Infine ci sono i nemici volanti che si tirano fuori portata dagli attacchi pure melee accompagnati da giganti che ti riducono in purèe di mele grazie a pesanti massi.

Insomma l'ennesimo disincentivo all'esplorazione dopo che il gioco ha chiarito che proprio quella è la chiave di volta - ma su questo ulteriori considerazioni dopo.

Grazie ai suggerimenti preziosi del wiki per prima cosa riesco a mettere le mani su una scaglia di drago (per potenziare l'omologa spada) e poi adotto la strategia "reverse hollowing" per permetere l'invasione di Maneater, una guerriera francamente molto facile da eliminare. Averla sconfitta mi permette di evocarla nuovamente per lo scontro con la strega aracniforme. Maneater si dimostra un utile diversivo mentre attacco Quelaag alle spalle. Incredibilmente al primo tentativo sconfiggo la octopode e riesco a suonare la campanella. In lontananza risuona il rumore di pietra che striscia sulla pietra (cit.) ovvero parte il filmato che mostra un mostro mentre solleva il pesante cancello che chiudeva la Sen's Fortress.

Un muro illusorio conduce alla sorella di Quelaag, un altro dei numerosi segreti troppo ben nascosti del gioco... vedi sempre più avanti per la considerazione finale.

Da qui inizia la vera odissea. Infatti si aprono di fronte a me tre strade: tornare su attraverso BlightTown fino a Sen's Fortress, inerpicarmi giù lungo Great Hollow ed esplorare Ash Lake oppure proseguire fino al regno dei demoni presidiato dal gigante di lava Ceaseless Discharge.

Vado a prendere il (facile) bottino di anime di Ceaseless Discharge attraverso un evento scriptato che mi lascia assai perplesso. Uso le anime per livellare un po' e decido di conservare - stupidamente - una parte del bottino sperando di riuscire a tornare dal fabbro per aumentare la potenza della Dragon Sword.

Qui commetto un immenso errore di valutazione - incoraggiato/fuorviato dal wiki. Anziché assecondare il filmato che invitava a proseguire per Sen's Fortress scendo in fondo al lago di lava, ora prosciugato. Mi attende un simpatico villaggio di Capra Demon. Sì, esatto, quei Capra Demon. Era un boss troppo bastardo per non sfruttarlo ancora, no? Qui la mia testardaggine è stata punita: dopo numerosi tentativi di combattere il demone provo a evitarlo correndo verso il nuovo falò. Purtroppo il falò è presidiato da un verme gigante che sputa acido e riesce a intaccare la mia spada!

Rinfodero la preziosissima Dragon Sword e decido di provare la strada di Great Hollow con la spadina di carnevale di Zorro. Chiaramente se i basilischi mi avevano fottuto nei Depths, una zona dove non si doveva fare l'equilibrista, figurati ad Alberobello! Sulle sponde di Ash Lake con metà hit points non si campa a lungo, e inoltre mi pare l'ennesimo posto inutile. Con la morte nel cuore, ma soprattutto in un altro posto, indosso l'armatura leggera e inizio la risalita da Ash Lake su fino a Undead Parish. Non dico nemmeno quante volte ho ricaricato.

Grazie al bottino di anime conquistato durante la cristallina (nel senso blasfemo del termine) scalata riesco a curarmi dalla maledizione e con sicumera ingiustificata mi dirigo verso la fortezza, ora aperta.

E di primo acchito riesco persino a sconfiggere i due figli di serpenti all'ingresso, esaurendo quasi tutte le fiaschette Estus e aiutato in parte dalla trappola che gli sviluppatori hanno ben pensato di piazzare per rendere il gioco meno banale. C'è da dire che in questo il gioco è onesto: trappole e dirupi funzionano altrettanto bene sui nemici.

Investo subito le anime saccheggiate nel potenziamento della spada, ma al secondo scontro i due rettiliani mi sbriciolano. Tempo di ragequittare.

I passaggi a vuoto di questo gioco causano enorme sofferenza. Ci sono delle lunghe propaggini che si allontanano molto dall'hub centrale (rappresentanto da Undead Burg/Firelink Shrine) e quindi dai vari mercanti, fabbri e scorciatoie. Diventa indispensabile munirsi di tutti gli attrezzi e i materiali per non rimanere tagliati fuori, ma questo richiede un grinding pazzesco perché i minion non danno assolutamente anime a sufficienza per gli artefatti più potenti. Inoltre alcuni artefatti molto importanti perché semplificano la vita si possono trovare solo molto tardi nel gioco. Ad esempio l'oggetto che permette di teletrasportarsi tra un falò e un altro, oppure l'anello che riduce la visibilità e il raggio di "aggro".

Riapro la parentesi sull'esplorazione, fondamentale per recuperare artefatti e per aprire scorciatoie. Purtroppo perlustrare per bene le varie zone è un'impresa rognosa per via delle difficoltà ambientali (la palude velenosa, le passerelle mobili, i dirupi), per il respawn istantaneo e quasi totale dei nemici, per la scarsità di punti di ristoro, per la totale assenza di mappa di gioco e di indizi dei luoghi nascosti.

Tutte le cose che so del gioco le ho apprese dal meraviglioso Wiki perché apprenderle con il metodo "trial & error" scelto da From Software richiederebbe una seconda vita. Non sarebbe stato male un sistema di informazioni più curato, con dialoghi e libri, anche faticoso da leggere nel dettaglio ma più esauriente. Tutto troppo oscuro, tutto troppo criptico, tutto basato sul falso presupposto che il tempo del giocatore sia infinito.

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