lunedì 8 agosto 2011

Popcorn: The Guild

Felicia Day è una bella ragazza. Non siamo ai livelli di Tricia Helfer, e forse nemmeno di Grake Park, ma trovarsela come vicina di casa renderebbe sicuramente più piacevoli le riunioni di condominio (salvo il fatto che parla a raffica e non sembra una tipa che rimane presto a corto di argomenti).

Felicia è un'attrice (Dr. House, Eureka, altra roba, wikicercatevela), una nerd purosangue e una nativa digitale la cui web-presence è esplosiva e pervasiva. I giocatori di tutto il mondo la conoscono per il suo coinvolgimento con la saga Dragon Age (di cui è un'attiva promoter) e per The Guild, una web-series dedicata ai giocatori di MMORPG che è arrivata alla sua quinta stagione e ha il patrocinio di Microsoft e altra gente che ha soldi da buttare (ma in genere li investe in modo sensato).

Appena divorata la quarta stagione (12 episodi da 8 minuti, meno di tre episodi di quella cazzata che risponde al nome di "sesta stagione di Lost") mi trovo ad aspettare la quinta con un misto di bramosia e perplessità.

L'efficacia della macchinina progettata, costruita, rodata e guidata da Felicia è basata tutta sulla forza dei personaggi, talmente surreali da sembrare veri. Le paranoie, i disturbi bipolari, le schizofrenie, le monomanie e le insicurezze tipiche dei nerd più gravi ci sono tutte. L'aggiunta di personaggi secondari perfetti nei loro ruoli di spalla permette alla storia di svilupparsi senza avvilupparsi su se stessa, ma la velocità contribuisce al logorio e ora le liaisons dangereuses della protagonista stanno assumendo i contorni stucchevoli della trita commedia rosa mentre le tematiche geek/nerd dei giocatori ossessivo/compulsivi si stanno esaurendo. Eppure The Guild (se uno riesce a stare appresso ai protagonisti, che parlano ad alta velocità) è avvincente, è divertente, è tenera, ha tutti gli ingredienti per farti appassionare alle vicende del gruppo di personaggi strampalati e scollegati dalla realtà. Un po' come tutti i videogamer. Un po' come tutti.

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