domenica 24 marzo 2013

RIA: Crysis 3

La scena finale di Crysis 3 è arrivata, per me, dopo 13 ore. La sensazione di aver assistito a una serie TV composta di una ventina di brevi episodi permane fino alla fine. Ogni "stage" è separato dal precedente, non si può tornare indietro, non si possono percorrere strade alternative, salvo rare eccezioni. Far Cry e Crysis - nati dagli stessi genitori - hanno compiuto scelte diverse, e aspetto di terminare Far Cry 3 per decidere quale sia stata la migliore. Sicuramente l'equilibrio tra libertà d'azione e dispersività è difficile da trovare; Crysis 3 sceglie di raccontare una storia con grande sfoggio di effetti speciali, scenografie, costumi e recitazione. Purtroppo la trama è molto banale e priva di colpi di scena, una collezione di cliché da film di fantascienza con appena un po' di brio negli ultimi minuti.

In pratica si tratta di una lunga partita a nascondino dove il giocatore è chiamato a un approccio più strategico rispetto al passato. Oltre a dover pianificare attentamente l'assalto e a evitare lo scontro là dove le forze nemiche siano preponderanti entrano in gioco i componenti elettronici da forzare con il classico minigame e la limitazione delle frecce. L'arco è un elemento indispensabile per affrontare le situazioni più intricate perché è potentissimo e silenzioso. Con gli accessori giusti inoltre le frecce possono risultare dannose anche per nemici corazzati e robotici.

L'intelligenza artificiale dei nemici appare adeguata, la difficoltà è strana: seguendo l'approccio stealth gli scontri diventano impossibili ma il margine di errore cresce abbastanza da permettere di muoversi tranquilllamente. La tensione sale nella parte finale mentre ci si avvicina alla tana del nemico. Interessante lo scontro con il miniboss, punta di originalità del titolo.

Si nota il tentantivo di fornire al giocatore qualcosa di più interessante di un semplice FPS: personalizzazione dell'armature, varietà di armi, possibilità di sfruttare la macchina bellica nemica a proprio vantaggio, varietà delle situazioni di gioco che sembrano confezionate una per una.

Complessivamente un'esperienza di gioco soddisfacente ma a cui manca un'ampiezza di respiro che avrebbe sicuramente meritato.

A Crytek va comunque un plauso per aver potenziato in modo incredibile un motore grafico che già poneva un traguardo impegnativo per tutto il settore e per aver riempito di contenuti e di cura amorevole questo gioco.

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