lunedì 25 giugno 2012

Verdetto: Diablo III

Parliamo di Diablo III con alcuni esponenti dell'hardcore gaming:

Se il tuo wizard muore troppo spesso forse l'hai speccato male. Magari non hai fatto abbastanza Butcher run, non hai usato la tua build gold o la tua build magic per trovare i drop necessari. Se hai scelto lo sciamano i pet vengono oneshottati dai minion, e rimani con un po' di spell inutili.
Cosa devi fare? Farmare senza pietà, soprattutto i rare, perché droppano meglio dei boss, e comunque tutta robaccia. Siccome poi non puoi più fare potion spamming (come lo scandalo di Diablo II) ti tocca fare un po' di kiting di mostri.
Il problema di Diablo III però è che manca un end-game, l'equip che ha stats talmente alte che ti consente di ammazzare Diablo. In realtà per finire non serve niente, il gioco è troppo facile.

Citando un personaggio di "Avanzi": "...sto provando a interpretare il tuo intervento, compagna, di base, nella misura in cui 'n c'ho capito 'n cazzo".

Il linguaggio degli iniziati è spesso criptico per il "niubbo", e in questo caso mette in rilievo una caratteristica essenziale di Diablo III: il power trip. L'unica cosa che conta è diventare sempre più potenti finché non si passa attraverso le orde di nemici come un coltello caldo nel burro. Per farlo occorre accumulare livelli, oro e cianfrusaglie varie che aumentino le statistiche del personaggio.

La trama, in tutto questo, rischia di rimanere sommersa nella pioggia di sangue e metallo. Invece, diluiti nei quattro atti, numerosi eventi tratteggiano i personaggi secondari e qualche colpo di scena rende più vivida una storia che, pur senza raggiungere i vertici di bellezza e fascino di altri capolavori, accompagna il massacro esaltante col giusto grado di epicità.

La grafica è ottima e abbondante, ogni dettaglio è curato allo spasimo, la varietà di ambienti, personaggi, animazioni ed effetti è stupefacente.

Concorre, con l'audio, a fornire quell'importante sensazione, studiata e delineata in passato dal mio amico fraterno Sandro P., di fare REALMENTE del male agli avversari.

Il gameplay è praticamente perfetto, anche se in multiplayer il caos è tale che a volte ci si trova a gridare "ORGANIZZIAMOCI!" come nella barzelletta.

Ai professionisti del mouse Diablo III arriva a noia a causa di un livello di difficoltà abbordabile, che non richiede l'inseguimento esasperato della reliquia magica iperpotente.

Si tratta in ogni caso di un gran gioco, che esprime tutta la potenzialità artistica e tecnica di Blizzard e che conquista, per il tempo che gli si può e vuole dedicare. Update: io, ad esempio, lo sto rigiocando a Nightmare, e ancora ha una sua attrattiva, un po' stanca ma sempre significativa.

Per i comuni mortali IL difetto del gioco sta nella stupida, stupida, stupida impostazione "cloud" per cui non si può nemmeno giocare in single player se non si è connessi. Problemi di internet, problemi di patch, sovraccarico dei server e furti di password in alcuni casi trasformano l'hack'n'slash in una partita a dadi. La contropartita è la facilità con cui si possono organizzare delle felici rimpatriate insieme agli amici, moltiplicando il divertimento.

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