mercoledì 3 agosto 2011

Play As You Go/The Witcher 2 #01

Insomma finalmente The Witcher 2. La domanda fondamentale è: questo seguito è bello come l'originale? Ché poi l'originale, anche enhanced e patchato, aveva i suoi bei difetti, eh. Tipo un sistema di controllo e una gestione dell'inventario molto migliorabili, dialoghi a volte sconclusionati, bug, caricamenti lentissimi e una trama che a volte poteva confondere con i suoi numerosi sottintesi e ovvi indizi nientaffatto ovvi. Nessun difetto però poteva scalfire la profondità e la maturità del gioco. Insomma, si vedeva che era un gioco scritto con passione e con un piglio adulto che è raro trovare, ma le rifiniture da fare sarebbero state tantissime. Il seguito invece impara dagli errori del passato: The Witcher 2 migliora il predecessore sotto praticamente ogni punto di vista.


WARNING: The Witcher 2 Spoilers ahead!

Tanto per demolire subito le certezze vediamo Geralt in catene, sotto interrogatorio. Le domande dell'inquisitore ci permettono di ripercorrere l'antefatto. Geralt, nell'accampamento dell'esercito di Foltest, si sveglia accanto a una nudissima Triss Merigold. Una guardia entra per avvisarlo dell'incombente attacco, approfittando per sbirciare la maga. Durante la battaglia Geralt è a fianco del re Foltest, che lo considera un po' la sua guardia del corpo dopo che gli ha salvato la vita alla fine del primo episodio. Geralt contribuisce notevolmente al successo dell'azione, volta a sedare un tentativo di secessione. Grazie al suo intervento Grippowaldo [il nome non me lo ricordo], uno dei figli illegittimi di Foltest, si arrende, evitando ai suoi uomini di essere massacrati. A questo punto Foltest vuole raggiungere altri due suoi bastardi (no offence), in custodia a un monaco cieco nella torre più alt... no, quella era un'altra storia. L'attacco di un drago costringe il re e lo witcher a separsi dai soldati e a raggiungere la torre da soli. Qui Foltest commette l'ultimo errore: chiede a Geralt di lasciarlo solo coi bambini. Però il monaco cieco in realtà è un altro witcher che getta la maschera, taglia la gola a Foltest e si mette in salvo grazie al supporto degli Scoiattoli (i ribelli non-umani). Ovviamente (?) i soldati sopraggiungono e catturano Geralt nonostante: (a) sia assolutamente insensato che lui uccidesse il re quando gli sarebbe bastato in ogni momento lasciare via libera ai soldati nemici o al drago; (b) la spada che Geralt brandisce non sia macchiata di sangue (perlomeno di sangue fresco); (c) il travestimento del monaco sia lì per terra a testimonianza della presenza di un'altra persona.
Il racconto di Geralt in compenso convince l'inquisitore Pippofranko [il nome non me lo ricordo]. Il personaggio, un tipo sveglio, favorisce la fuga di Geralt dalla prigione. Lì Grippowaldo [il nome non me lo ricordo] lo aiuta, mostrandogli un passaggio segreto e sacrificandosi per salvare il suo onore, o qualcosa del genere molto confuso dal punto di vista logico, tattico ed etico.
Geralt, Triss e Pippofranko [il nome non me lo ricordo] salpano per un altro dei tranquilli porti di Temeria sulle tracce dell'assassino. Vengono subito accolti da una fitta sassaiola di frecce (una frecciaiola?) Scoia'tel, e si salvano solo grazie a un potente incantesimo che lascia Triss priva di forze.
Rifugiatisi nella città fanno subito conoscenza col mammasantissima locale, un losco individuo che sta per impiccare - guarda le coincidenze - Dandelion e il nano fastidioso (non quello, un altro). Geralt interviene a salvarli e così il mammasantissima locale lo coinvolge nei soliti problemi municipali: fogne intasate, strade dissestate, elfi assassini, munnezza e mostruosi kraken stritolanavi. Ah, alla caccia dello stritolanavi c'è anche un'altra strega (che non manca di suscitare le gelosie di Triss).

Il gioco si presenta bene, per il momento si candida a grande classico del genere (e forse non solo). Si inizia a intessere la delicata e fitta ragnatela di politica, sospetto, interessi contrastanti, alleanze temporanee ed estemporanee che aveva caratterizzato il primo episodio. Il comparto tecnico è buono, sostiene un gameplay solido e leggermente semplificato (ma i combattimenti rimangono abbastanza "tattici", andare in giro mulinando la spada non porta nulla di buono).

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